mercoledì 6 marzo 2013

L'economicità nelle imprese turistiche



L’economicità nelle imprese turistiche


La crisi economico-finanziaria che ha iniziato a manifestarsi a partire dagli ultimi anni minaccia adesso di ridimensionare anche il comparto del turismo, che pure sembra rimanere più solido di altri di fronte alla prospettiva di una recessione.

Vivere la crisi come un’opportunità potrebbe diventare la nuova sfida, ma per fare questo occorre crescere managerialmente e mettere in campo tutti gli strumenti e le azioni per gestire pro-attivamente un impresa turistica.

Non bastano più gli indici e grafici per spiegare qualche dato positivo o negativo, confondendoli o abbinandoli ai costi fissi con i costi variabili,ai diretti con gli indiretti,alle presenze con gli arrivi, realizzando solo confusione e senza mai riuscire a raggiungere un’adeguata performance aziendale e soprattutto una condizione di equilibrio economico-finanziario.

Quasi mai nessuno, infatti, analizza il dato di vero interesse:
l’economicità.
Spesso ci si basa su informazioni limitate ai mutamenti sociali, ai competitors, trascurando tante altre informazioni che potrebbero risultare fondamentali e vincenti: dalle persone coinvolte nell’impresa, dal costo della forza lavoro, ai costi energetici, alle spese di ristrutturazione, dai costi fissi (canoni di locazione o ammortamenti, oneri finanziari, spese amministrative, etc) a quelli variabili (acquisti, spese di pubblicità, etc.).

Ad esempio avere la possibilita' di rinegoziare con le banche i debiti(oneri finanziari), spostandole magari dal breve al medio lungo, porterebbero inevitabilmente indubbi benefici che andrebbero a manifestarsi non solo sui margini operativi, ma anche con la possibilita' di proporre al mercato tariffe piu' aggressive e competitive, che sorprendendo positivamente il mercato potrebbero tradursi in ritorni monetari positivi, raggiungendo in pieno gli obiettivi prefissati da parte dell’imprenditore turistico,

Altri esempi potrebbero essere l’analisi di un business plan, la riorganizzazione interna, o l’aumento dell’ Ebitda/Mol.
Luigi Aloia

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