E’ il quinto più grande Paese al mondo, con una superficie di 8,5 milioni di km2.
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Stati, Sistema
politico: Repubblica Federale, presieduta dal gennaio 2011 da Dilma Rousseff,
sesta economia mondiale nel 2011 secondo la World Economic League Table del
CEBR.
Popolazione
(2011): 192,8 milioni - è il quinto Paese più popolato al mondo
dopo Cina, India, Stati Uniti e Indonesia.
Il
Sud Est è la zona che presenta la maggiore concentrazione in termini di
attività industriali e finanziarie;
Principali
aree metropolitane
•
São Paulo (19.7 milioni) - São Paulo
•
Rio de Janeiro (11.6 milioni) - Rio de Janeiro
•
Belo Horizonte (5.1 milioni) - Minas Gerais
•
Porto Alegre (4.1 milioni) - Rio Grande do Sul
•
Salvador (3.8 milioni) - Bahia
•
Recife (3.8 milioni) - Pernambuco
•
Fortaleza (3.6 milioni) - Cearà
•
Brasília (3.5 milioni) - Distretto Federale
• Curitiba
(3.3 milioni) – Paranà
Uno degli aspetti che ha accompagnato l’emergere del Brasile come
attore di primo piano nello scenario globale, è lo sviluppo delle sue grandi
imprese su scala internazionale;
Nonostante le prime
operazioni di internazionalizzazione attiva risalgano agli anni ‘70, è tuttavia
soltanto negli ultimi anni che le imprese brasiliane hanno dato vita a
consistenti operazioni di investimento all’estero;
Tra i fattori che
hanno sostenuto questo fenomeno vi sono certamente i tassi di crescita
registrati dall’economia brasiliana e la solidità finanziaria dei suoi grandi
gruppi, ma anche l’apprezzamento del Real
rispetto alle principali monete mondiali, che se da un lato rischia di
ridurre la competitività delle merci esportate dal Brasile, dall’altro non può
che facilitare le strategie di sviluppo all’estero delle sue imprese;
Un ruolo
significativo è stato inoltre giocato dalle politiche economiche messe in atto
dai governi Lula prima e Rousseff poi,
che hanno trovato negli strumenti finanziari gestiti dal Banco Nazionale per lo Sviluppo Economico (BNDES) la loro principale
forma di sostegno;
Nel 2006, per la prima volta
nella storia del Paese, gli investimenti in uscita hanno superato quelli in
entrata (28 mld di US$ contro 18), permettendo al Brasile di posizionarsi al dodicesimo
posto fra i principali investitori mondiali.
Per
quanto riguarda la decisione sulle destinazioni di viaggi internazionali, che vengono prese con un anticipo da 1 a 3
mesi rispetto alla data di partenza, circa il 48% dei brasiliani si affidano alle raccomandazioni delle agenzie di
viaggio tradizionali, il 36% (percentuale costantemente in crescita) si
affida alle informazioni trovate sui siti Internet della stampa specializzata,
degli operatori o delle stesse destinazioni, mentre solo il 23% chiede consigli
ad amici e parenti, probabilmente perché in generale non trovano significative
esperienze di viaggio pregresse sulle quali basarsi per ottenere informazioni;
è infatti da poco che il Brasile si è aperto con decisione ai viaggi
all’estero, che però progressivamente stanno entrando nelle abitudini di sempre
più persone, oggi ancora appartenenti all’élite più agiata, ma che il tempo si
diffonderà anche tra chi oggi è escluso, sia perché gli stipendi (soprattutto
per le professioni meno pagate) stanno aumentando velocemente di anno in anno,
sia perché sono sempre di più le possibilità di accedere al credito anche per
acquistare le vacanze.
È
comunque vero che in Brasile continua ad esistere una fortissima disuguaglianza
tra la minoranza della popolazione nella quale si concentrano le maggiori
risorse economiche e la stragrande maggioranza povera.
Volendo
tracciare un profilo dei turisti brasiliani che viaggiano all’estero, secondo i
dati forniti dal Ministério do Turismo
do Brasil si parla di persone che hanno generalmente tra i 30 e 40 anni di
età, appartengono alla classe medio-alta e alta della popolazione (con reddito
di almeno 40.000 dollari all’anno), livello di istruzione alto e che conoscono
almeno una lingua straniera, generalmente inglese o spagnolo.
La
maggior parte di loro viaggiano da soli o in coppia, più raramente con bambini
e quasi mai in gruppo.
Il
64% dei viaggiatori all’estero hanno come motivazione principale le vacanze, categoria
all’interno della quale sono compresi i viaggi studio, molto diffusi tra i
giovani, mentre il 14% viaggiano per lavoro, seguono la visita ai familiari,
soprattutto in Spagna e Portogallo, e la partecipazione a convegni e
conferenze.
Secondo
Embratur, ente di promozione del
turismo brasiliano, i turisti brasiliani che viaggiano all’estero com’è logico
visitano più destinazioni, con una permanenza media complessiva di 17 giorni, 3
giorni per ogni destinazione visitata.
Oltre
il 70% sceglie una sistemazione alberghiera, principalmente tre o quattro
stelle, con una forte preferenza per quelle localizzate nel centro delle più
importanti città.
Tra le attività maggiormente realizzate durante i
viaggi all’estero si evidenziano la pratica di attività sportive, il contatto
con la natura, le esperienze culturali e quelle legate all’arte.
I
brasiliani viaggiano molto anche per assistere ad eventi sportivi, come ad
esempio le gare di Formula1, i big-match di calcio o quelli di basket della NBA
americana, così come dimostrano grande interesse per il folklore locale
(musica, danza e artigianato), partecipando agli eventi relazionati.
Lo shopping di beni tecnologici e di lusso,
soprattutto abbigliamento e complementi, è molto importante, perché in Brasile
le tasse sulle importazioni sono molto alte, con i prezzi al consumo che
arrivano ad essere quasi inaccessibili anche per i più agiati.
La
stagionalità dei viaggi è molto marcata, infatti si concentrano nel periodo da
Dicembre a Febbraio, con un picco dopo la fine del Carnevale, che tra i Carioca
è considerata una vera e propria festa nazionale, mentre quelli particolarmente
ricchi ripetono il viaggio anche nei mesi da Giugno ad Agosto, anche se in
questo caso scelgono preferibilmente destinazioni emergenti extra-europee.
Dal punto di vista della diffusione tecnologica, che
come tutti sappiamo oggi influisce in modo concreto sulle modalità di
reperimento delle informazioni sulle destinazioni di vacanza così come sul
processo di acquisto, il Brasile si colloca al quinto posto mondiale nel
ranking dei Paesi con maggior diffusione della rete Internet per numero di
persone raggiunte dalla connessione (e primo nei Paesi dell’America Latina),
quasi 76 milioni di utenti, dopo Cina, Stati Uniti Giappone e India, e una
penetrazione del 78%, superiore anche a quella degli Stati Uniti.
Di
questi, circa 29 milioni di brasiliani accedono a Internet attraverso
smartphone e tablet PC, molti dei quali (quasi esclusivamente appartenenti alla
classe media e alta e con un’età compresa tra i 22 e 54 anni) hanno adottato
questa tecnologia solo negli ultimi sei mesi.
La
maggior parte degli utenti di Internet è attiva partecipante nelle reti
sociali; per anni la più popolare è stata Orkut,
superata da Facebook (che qui ha raggiunto i 36 milioni di utenti) solo
alla fine del 2011; molto importante è anche Twitter, infatti il Brasile è il Paese di lingua non inglese dove
il famoso sistema di microblogging è più diffuso. Gli acquisti di beni e
servizi attraverso la Rete, realizzati nel 2011 da oltre 27 milioni di persone
corrispondente ad un valore totale di 15,3 miliardi di dollari (più della metà
del valore degli acquisti in tutta l’America Latina), sono realizzati solo tra
gli utenti appartenenti alla classe ricca e medio-alta della popolazione. I
voli e i prodotti turistici rappresentano ancora solo una piccola minoranza del
valore dell’e-commerce perché per questo tipo di acquisti, considerati ad alta
complessità, continuano ad essere preferiti gli intermediari tradizionali.
Secondo i dati ISTAT e Embratur, con 548 mila arrivi
e 1,3 milioni di presenze, nel 2010 (ultimo dato ufficiale disponibile) l’Italia è stato il quinto Paese europeo
più visitato dai turisti brasiliani.
Rispetto
al 2009 gli arrivi e le presenze sono stati rispettivamente il 26% e il 18% in
più, con una conseguente flessione della permanenza media che si attesta
intorno a circa 2,5 giorni.
A
livello regionale le presenze si concentrano soprattutto in Toscana, Lazio, Lombardia e Veneto,
aree dove ci sono le città turistiche più importanti, che insieme raggruppano
oltre l’80% delle presenze complessive, seguite a grande distanza da Campania,
Emilia Romagna, Piemonte e Liguria.
Per un
migliore posizionamento rispetto ai competitors internazionali sarebbe opportuno lavorare sull’offerta di voli charter, ancora troppo ridotta
rispetto alle richieste, sugli investimenti in promozione anche in lingua
portoghese per raggiungere un target più ampio e infine migliorare il
pricing di alberghi e ristoranti, considerato troppo alto rispetto ad altre
nazioni europee.
Fonte”
www.tsmconsulting.it”
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