Il
ministro dei Beni culturali e del Turismo Massimo Bray ha dato per certi, pochi
giorni fa parlando a Udine in una tavola rotonda dell’Agenzia FVG,
finanziamenti freschi per 8 milioni di euro destinati alle reti d’impresa nel
turismo: «Saranno cofinanziati a fondo perduto – ha annunciato il ministro – e
fino a 200mila euro ciascuno, i progetti di rete finalizzati al marketing, alla
valorizzazione del territorio e alla penetrazione nei mercati esteri».
Il
ministero sta preparando il bando, e la promessa di Bray è importante perché la
cosiddetta rete d’impresa sta entrando a piccoli passi anche nel turismo.
I
numeri raccolti da un’analisi di Infocamere, l’osservatorio di Unioncamere,
dicono che lo strumento funziona: il contratto di rete, istituito con la legge
33 del 2009, offre alle imprese una chance per valorizzare sinergie contro la
crisi.
Al
31 luglio 2013 Infocamere ha censito 995 contratti di rete che coinvolgono
5.000 imprese.
Nel
turismo le reti sono una sessantina, ma ad esempio il Friuli Venezia Giulia non
ne ha neppure una. La Lombardia è in testa con 14 reti, seguita dalla
Toscana e dall’Abruzzo.
Eppure
il contratto di rete tra i suoi plus ha un accesso facilitato al credito e un
forte vantaggio fiscale, con la sospensione d’imposta per una quota degli utili
reinvestiti, con un plafond nazionale di 48 milioni in tre anni, in scadenza
nel 2013: una manna di questi tempi.
La
rete nel turismo In sintesi nel turismo la rete è un modello di collaborazione
strutturata tra imprese giuridicamente ed economicamente indipendenti, che
mettono insieme risorse, progetti ed esperienze per lo sviluppo, con la
pianificazione condivisa di interventi di promozione, innovazione e
internazionalizzazione dell’offerta.
Magari
con un unico brand d’impatto, legato a pacchetti turistici o strumenti
operativi come le Card di servizi.
Da
Illasi Valleys ad Alicard All’inizio del 2012 oltre 50 aziende del
comprensorio Illasi (Verona) si sono unite nella rete Illasi Valleys, avviando
un progetto di riqualificazione del territorio e di promozione internazionale
dell’offerta: realtà di eccellenza di diverse tipologie tra le vallate di
Mezzane, Illasi, Tramigna e sul versante orientale dei Monti Lessini veronesi,
unite da un protocollo d’intesa innovativo.
Tra
i primi risultati: riqualificazione di strutture di accoglienza, protocollo di
qualità condiviso sulla base di standard internazionali, digitalizzazione del
territorio su mappe interattive dei sentieri, e un progetto outdoor
d’avanguardia.
La
rete d’imprese Illasi Valleys offre così un modello innovativo di alto profilo
per lo sviluppo del territorio, che nel primo anno di esercizio ha
realizzato investimenti per 278mila euro raccogliendo finanziamenti per 125mila
euro, con il pieno coinvolgimento del sistema bancario.
«Il primo anno – ha spiegato Bernardo
Pasquali, presidente di Illasi Valleys – è servito a creare condizioni
pre-competitive nelle nostre vallate: dal processo d’internazionalizzazione
linguistica al team building, alla realizzazione di piattaforme web per comunicazione
e marketing, ai primi interventi nelle fiere europee del turismo».
Da
Milano a Berlino e Göteborg, Illasi Valleys ha stretto contatti con oltre 120
tour operator e un centinaio tra giornalisti e opinion maker.
Prossimo
obiettivo il centro unico prenotazioni, e un’offerta di pacchetti tematici per
mercati esteri. Balneari di Viareggio e Pistoia Turismo In Toscana ha preso
forma da un anno e mezzo la rete di Imprese Balneari Viareggio, per realizzare
un’offerta turistico balneare di qualità, con un vasto impegno su servizi,
sicurezza, tutela del territorio, innovazione e organizzazione.
Partecipano
85 stabilimenti balneari in cinque macro-aree: Terrazza della Repubblica,
Passeggiata a Mare, Darsena, Lecciona (spiaggia libera) e Torre del Lago.
Così
ad esempio la rete, in collaborazione con Usl 12 Versilia e il 118, ha
acquistato 41 defibrillatori cardiaci di primo soccorso e addestrato oltre 150
operatori dello staff di salvataggio, dando vita ad un progetto sociale senza
precedenti nel turismo.
Ma
l’impegno della rete per lo sviluppo dell’offerta procede a 360 gradi,
anzitutto per creare sistemi integrati e intersettoriali tra commercio, turismo
e produzione da far convergere nella piattaforma di Vetrina Toscana, progetto
di promozione di Regione e Unioncamere Toscana, cui aderiscono 752 ristoratori
e quasi 268 botteghe alimentari, che coinvolge gli assessorati regionali a
turismo e cultura, agricoltura e attività produttive.
Sempre
in Toscana opera da oltre un anno la Rete d’Impresa Pistoia Turismo:
aggregazione di alberghi, agenzie di viaggi, terme, impianti di risalita,
case-vacanze, parchi tematici (Pinocchio-Collodi), sport, operatori del turismo
montano, e anche vivai.
Le
finalità vanno dalla progettazione e organizzazione di servizi al cliente alla
promozione congiunta di pacchetti integrati, organizzazione di eventi e fund
rising.
Arcipelago
e Isole+Smart Infine al Sud c’è l’esempio di Isole+Smart, la card creata da una
rete di 28 aziende tra alberghi, agenzie e compagnie di navigazione, legate da
una partnership che agevola la promozione delle destinazioni di punta della
regione, da Ponza a Capri. «Rivolta ai visitatori e clienti – spiega
Salvatore Lauro capo cordata della rete – la carta Isole+Smart verrà
presentata a Bit 2014.
Offre
agevolazioni, sconti e servizi personalizzati per un soggiorno di qualità e
affidabile.
Inoltre stiamo preparando una piattaforma tecnologica sulla quale
tutte le aziende della rete potranno inserire i loro prodotti e servizi che
verranno poi promossi sotto un unico Brand che dovrà evocare l’Offerta di tutte
le isole dell’arcipelago campano.
Anche
contrattualmente la rete d’impresa – spiega Lauro – permetterà l’interscambio
professionale di addetti che per un periodo potranno lavorare in altre aziende
della rete, oppure consentirà l’apporto di operatori e professionisti esteri, e
questo per aprirci al mercato globale, mettendo a frutto il know-how di
operatori stranieri».
In
Puglia c’è WOMA: a fine settembre in Puglia ha preso forma
W.O.M.A.: Worldwide Masserie of Apulia, il primo contratto di rete regionale
nel settore del turismo pensato per accrescere l’attrattività delle
masserie come luogo di vacanza.
Sottoscritto
da consorzi turistici della Puglia e dall’Exiteam s.r.l., dopo uno spin-off curato
dall’Università di Bari e col supporto di Confindustria Taranto, questo
contratto di rete mira a valorizzare le masserie, le fattorie
fortificate diffuse nell’entroterra pugliese, che sono un vero e proprio
brand storico, culturale e paesaggistico della Puglia, nonché una specificità
assoluta del territorio, per farne il centro di prodotti turistici ad hoc
destinati al mercato internazionale.